È italiano, purtroppo, il triste primato europeo dell’incapacità da parte delle aziende di trattenere i talenti.
Oltre ai salari, tra le cause di insofferenza figurano la scarsa formazione e le poche possibilità di crescere all’interno delle organizzazioni con percorsi mirati e opportunità professionali.
La gestione della conoscenza e della formazione, così come il dialogo costante con i collaboratori, in un mercato in continua e veloce evoluzione, rappresentano sempre di più fattori chiave per la competitività e la sopravvivenza aziendale.
Lo studio European Workforce 2025
di Great place to work
In base all’indagine svolta dalla società di ricerca Great place to work, specializzata nell’analisi e nello studio degli ambienti di lavoro, l’Italia è il paese in cui le aziende hanno la minore capacità di trattenere i talenti.
La survey, condotta in 19 paesi europei su un campione di circa 25 mila persone, parte dalla semplice domanda «Cercherai un nuovo lavoro quest’anno?».
Credit: Sarah Pflug - Burst
In Italia, circa il 40% dei lavoratori dichiara di voler cambiare impiego contro una media europea del 31%; il picco, inoltre, è tra le fasce più giovani, tra i 18 e i 24 anni. Dalle risposte fornite, infatti, emerge come la cosiddetta “Generazione Z” (i giovani nati tra la fine degli anni ’90 e l’inizio del nuovo millennio) si senta incompresa dai manager aziendali che spesso non riescono ad adattarsi a concetti come tutela del benessere psicologico sul lavoro, equilibrio con la vita privata o necessità di far evolvere le competenze dei collaboratori in funzione dei cambiamenti degli scenari di mercato.
Il lavoro, strumento di dignità e arricchimento
Il lavoro rappresenta molto più di un semplice mezzo per guadagnarsi da vivere: è un pilastro per la costruzione dell'identità personale, per l'esercizio della libertà individuale e per la partecipazione attiva nella società. Attraverso il lavoro, le persone si garantiscono indipendenza economica, realizzazione interiore e stabilità.
Ogni ruolo, indipendentemente dal settore, assume una valenza etica e morale. Nell'attuale panorama lavorativo, segnato da incertezza economica e trasformazioni digitali, investire in un ambiente che riconosce e valorizza questa dimensione consente di trasformare ogni incarico in un'esperienza di emancipazione e dignità, motivando le persone chiamate a svolgerlo.
Il mercato evolve a velocità impressionante: la dimensione lavorativa non può più essere considerata come un'entità statica, ma deve essere vista come un percorso dinamico di crescita continua.
Le aziende che investono in formazione permettono ai dipendenti di acquisire nuove competenze, sviluppare una mentalità innovativa e flessibile e migliorare il rendimento individuale, con effetti positivi sulla competitività aziendale.
In questa prospettiva, il lavoro diventa un laboratorio di esperienze, dove ogni giornata rappresenta un'opportunità di crescita e sperimentazione.
Le conoscenze
come patrimonio immateriale strategico
Competenze ed esperienze accumulate dai dipendenti rappresentano un patrimonio inestimabile per ogni azienda: un capitale immateriale che supera di gran lunga il valore delle risorse materiali investite, costituendo linfa vitale per l'innovazione e lo sviluppo continuo.
In un'epoca in cui la conoscenza è il motore principale della competitività, valorizzare questo bagaglio diventa basilare. Le aziende che promuovono la condivisione del sapere, favorendo l'adozione di sistemi interni per la gestione della conoscenza, si dotano di un vantaggio competitivo significativo. Ogni esperienza, ogni lezione appresa e ogni competenza specializzata contribuiscono a formare una base solida per la crescita, permettendo alle imprese di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato.
In conclusione…
Per affrontare con successo le sfide dell’odierno mercato del lavoro, è essenziale che le aziende riconoscano il lavoro come strumento primario per la dignità e la libertà dell'individuo. Solo investendo in formazione continua, a partire da iniziative dedicate al top management fino ai livelli operativi, e in sistemi efficaci di inserimento e valorizzazione dei talenti, sarà possibile costruire organizzazioni che siano al tempo stesso resilienti e all'avanguardia.
In questo scenario, il lavoro assume una duplice valenza: rappresenta un diritto fondamentale per ogni individuo e un asset strategico per le imprese. Un impegno concreto in queste direzioni non solo contribuirà a trattenere i talenti, ma rafforzerà anche la competitività complessiva del sistema economico italiano, ponendo le basi per un futuro di crescita e innovazione sostenibile.
Credit foto di copertina: Memin Sito - Pixabay
Andrea Calisti
Business Transformation Expert
BLUPEAK - IL BUSINESS È CULTURA ORGANIZZATIVA