Sostenere la rotta: gestire incertezza attraverso il pensiero basato sul rischio

BluPeak ospite di Blulink in 3 Live on Web gratuite per navigare nelle acque della Business Transformation

12 giugno 2025 - silvia martellos

Durante le tre Live on Web gratuite organizzate da Blulink srl, con cui BluPeak condivide momenti di crescita culturale, navigheremo nelle acque della Trasformazione Aziendale fornendo metodologie e strumenti pratici per affrontare le sfide organizzative e migliorare la gestione aziendale.

Nel terzo e ultimo appuntamento di questo ciclo ci concentreremo sul Risk Management.


Il pensiero basato sul Rischio è sempre più importante in un mondo caratterizzato da incertezza e mutamenti repentini.

Nel corso della Live on Web approfondiremo questi aspetti nell’ottica di favorire il successo delle iniziative aziendali.

Ne parleremo con Silvia Martellos, Business Transformation Expert di BluPeak Consulting.



L’appuntamento con Silvia, allora, è per giovedì 12 giugno 2025, dalle 11:30 alle 12:15!



Per info e registrazione gratuita,

potete accedere a questo link.

IA e Robotica: verso l’Internet delle Abilità e nuove forme di interazione uomo-macchina

Dall’IT all’IAT

Il modello di Industria 5.0 sviluppato dall’Unione Europea prevede un’evoluzione della dimensione industriale verso una dimensione resiliente, sostenibile, ma soprattutto umano centrica.

Questa declinazione sembrerebbe essere in contrasto con l’avanzata dell’intelligenza artificiale nelle organizzazioni e nei sistemi produttivi. A tal proposito diversi studiosi di robotica, tra i quali l’italiano Bruno Siciliano dell’Università Federico II di Napoli, al fine di mantenere e valorizzare le competenze umane, si sono fatti promotori del concetto di Internet of Skills (Internet delle Abilità) e I.A.T. – Inter-Action Technologies, tecnologie dell’interazione tra uomo e robot che progressivamente andranno a sovrapporsi e a sostituirsi alle tecnologie dell’informazione (I.T.).

Le recenti innovazioni nel campo dell’IA, testimoniate dalle ricerche di società come Google e Nvidia, segnano la transizione dalle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (IT) a quelle dell’interazione (IAT).

Come sottolineato dal professor Siciliano, non si tratta di una semplice evoluzione tecnologica, ma di un vero e proprio cambio di paradigma, col quale, aggiungiamo noi, le aziende e le organizzazioni dovranno necessariamente confrontarsi, rivedendo il proprio approccio al business, per mantenere e migliorare il posizionamento nel mercato.

L’acronimo IAT sottolinea il ruolo chiave dell’interazione fisica nell’applicazione delle nuove tecnologie. Progressivamente assisteremo a un’evoluzione delle applicazioni di intelligenza artificiale da una dimensione cognitiva di analisi ed elaborazione di informazioni a una dimensione fisica che integrerà capacità di percezione, cognizione e azione concreta nel mondo fisico, con un’interazione tangibile con l’ambiente e l’essere umano. Si passerà dalla dimensione dell’Internet of Things a quella dell’Internet of Skills, ossia Internet delle Abilità: insieme di tecnologie capaci di esaltare il capitale umano e le abilità individuali.

A che punto siamo

con l’utilizzo dell’IA nell’Industria 5.0

Tra le principali applicazioni dell’IA nell’Industria 5.0 troviamo, ad esempio:

  • Manutenzione predittiva: attraverso l’analisi dei dati raccolti dai sensori, l’IA può prevedere guasti e malfunzionamenti delle macchine, riducendo tempi di inattività e costi di manutenzione.

  • Automazione collaborativa: i cobot (robot collaborativi) lavorano a fianco degli operatori umani, migliorando efficienza e sicurezza nei processi produttivi.

  • Ottimizzazione della supply chain: algoritmi avanzati analizzano i dati di produzione e logistica per migliorare la gestione delle scorte, ridurre i tempi di consegna e minimizzare gli sprechi.

  • Supporto decisionale: strumenti di IA analizzano grandi quantità di dati per fornire insight strategici ai manager, migliorando la qualità delle decisioni aziendali.

  • Sicurezza informatica e controllo qualità: le tecnologie di machine learning aiutano a individuare anomalie nei sistemi e a garantire standard produttivi elevati grazie all’analisi automatizzata di immagini e dati di produzione.

Alcune di queste applicazioni, ad esempio i robot collaborativi o i sistemi impiegati nella Supply Chain, già prevedono una forma di interazione tra l’uomo e la macchina, destinata, come abbiamo visto, a diventare sempre più stretta.

L’evoluzione richiede necessariamente sia un cambiamento di approccio verso la tecnologia, sia la maturazione di nuove competenze, non solo di tipo tecnico, ma anche relative alla sfera relazionale e delle cosiddette soft skill.

Formazione

per gestire l’evoluzione delle competenze

Per rispondere alle nuove esigenze, sarà necessario investire nella formazione delle risorse umane, per far emergere competenze manageriali e tecniche in grado di governare i processi digitalizzati. Le aziende dovranno rivedere le proprie strutture per integrare modelli formativi in grado di gestire la conoscenza e le competenze core.

Tra le strategie di formazione più efficaci:

  • Academy aziendali: strutture di formazione interna per garantire l’aggiornamento continuo delle competenze dei dipendenti.

  • E-learning e piattaforme digitali: soluzioni di apprendimento online che permettono un accesso flessibile e scalabile alle risorse formative.

  • Tutorship: trasferimento di competenze tra dipendenti senior e nuove generazioni di lavoratori.

  • Esperienze immersive e simulazioni AR/VR: utilizzo di realtà aumentata (AR) e virtuale (VR) per l’addestramento pratico in contesti sicuri e controllati.

Intelligenza Artificiale, Knowledge Management

e Normativa ISO

Per essere applicati in maniera strutturata ed efficace, i concetti citati necessitano di opportune linee guida. A difetto o in attesa di una regolamentazione armonizzata che ci auguriamo coinvolga il maggior numero di paesi, l’ISO (organizzazione di normazione internazionale attiva dal 1946 che raggruppa 174 paesi tra cui anche l’Italia) ha emesso due norme che possono essere utilizzate come riferimento per la gestione dell’IA e per l’organizzazione della conoscenza:

  • ISO 42001: Information technology – Artificial intelligence – Management system

  • ISO 30401: Knowledge management systems – Requirements

La norma ISO 42001:2023 è il primo standard internazionale dedicato ai sistemi di gestione dell'Intelligenza Artificiale (AI Management System-AIMS): fornisce un quadro strutturato per aiutare le organizzazioni a sviluppare, implementare e migliorare continuamente sistemi di IA in modo responsabile ed etico, prevenendo i rischi connessi con la qualità e l’utilizzo dei dati e delle informazioni rilasciati da questi sistemi. Applicabile a tutte le organizzazioni, indipendentemente dalle dimensioni o dal settore, la norma si basa sul ciclo PDCA (Plan-Do-Check-Act) e integra principi fondamentali come trasparenza, responsabilità, sicurezza e rispetto della privacy.​

La norma definisce requisiti per la governance dell'IA, la gestione dei rischi, la valutazione dell'impatto e la gestione dei dati, promuovendo l'affidabilità e la fiducia nelle applicazioni AI. Inoltre, supporta la certificazione esterna, offrendo alle organizzazioni uno strumento per dimostrare il proprio impegno verso pratiche AI responsabili.​

In sintesi, la ISO 42001 rappresenta un passo fondamentale per garantire che l'adozione dell'IA avvenga in modo etico, sicuro e conforme, contribuendo a una gestione efficace e sostenibile delle tecnologie intelligenti.

La norma ISO 30401 stabilisce i requisiti per l'istituzione, l'implementazione, il mantenimento, la revisione e il miglioramento di un sistema di gestione della conoscenza (KMS) efficace all'interno delle organizzazioni. Applicabile a organizzazioni di qualsiasi tipo e dimensione, la norma fornisce una guida per ottimizzare il valore della conoscenza, promuovendo la creazione di valore attraverso la gestione strategica delle informazioni e delle competenze.

La norma ISO 30401 si basa su un approccio sistemico che integra leadership, pianificazione, supporto, operatività, valutazione delle performance e miglioramento continuo. Essenziale è l'impegno della Direzione nel promuovere una cultura della conoscenza, l'identificazione e la condivisione delle conoscenze critiche, e l'adozione di tecnologie che facilitino l'accesso e la diffusione delle informazioni. La norma enfatizza anche l'importanza della formazione, della sicurezza delle informazioni e della compliance alle normative vigenti.

Riassumendo, ISO 30401 offre un quadro di riferimento per le organizzazioni che desiderano gestire efficacemente il proprio capitale intellettuale, migliorando l'efficienza operativa, l'innovazione e la competitività.

Conclusione

Il recupero della centralità dell’individuo e la gestione strategica della conoscenza e dei nuovi strumenti tecnologici rappresentano elementi fondamentali per il successo dell’Industria 5.0 e delle applicazioni dei sistemi di IA.

Le aziende sono chiamate ad adottare modelli organizzativi e formativi adeguati a garantire un efficace processo di sviluppo delle risorse umane e la loro corretta interazione con i sistemi di automazione. Solo attraverso un bilanciamento tra tecnologia e competenze umane sarà possibile realizzare un modello industriale sostenibile e innovativo, capace di valorizzare al massimo il potenziale delle persone.

L’Industria 5.0 e tutto quanto ruota intorno a essa non è solo una trasformazione tecnologica, ma un cambiamento culturale che pone l’individuo al centro dell’innovazione. Il futuro del lavoro non sarà definito dalla sostituzione dell’uomo con la macchina, ma dalla creazione di sinergie che permettano di valorizzare il meglio di entrambi. La sfida per le aziende sarà quella di adottare strategie integrate di formazione, gestione della conoscenza e innovazione, per garantire una crescita sostenibile e competitiva nel lungo termine.

 

Credit foto di copertina: Pavel Danilyuk - Pexels

 

  Andrea Calisti

Business Transformation Expert


BLUPEAK - IL BUSINESS È CULTURA ORGANIZZATIVA

Il valore del lavoro: dignità, crescita e competitività aziendale

È italiano, purtroppo, il triste primato europeo dell’incapacità da parte delle aziende di trattenere i talenti.

Oltre ai salari, tra le cause di insofferenza figurano la scarsa formazione e le poche possibilità di crescere all’interno delle organizzazioni con percorsi mirati e opportunità professionali.

La gestione della conoscenza e della formazione, così come il dialogo costante con i collaboratori, in un mercato in continua e veloce evoluzione, rappresentano sempre di più fattori chiave per la competitività e la sopravvivenza aziendale.


Lo studio European Workforce 2025

di Great place to work

In base all’indagine svolta dalla società di ricerca Great place to work, specializzata nell’analisi e nello studio degli ambienti di lavoro, l’Italia è il paese in cui le aziende hanno la minore capacità di trattenere i talenti.

La survey, condotta in 19 paesi europei su un campione di circa 25 mila persone, parte dalla semplice domanda «Cercherai un nuovo lavoro quest’anno?».

Credit: Sarah Pflug - Burst

In Italia, circa il 40% dei lavoratori dichiara di voler cambiare impiego contro una media europea del 31%; il picco, inoltre, è tra le fasce più giovani, tra i 18 e i 24 anni. Dalle risposte fornite, infatti, emerge come la cosiddetta “Generazione Z” (i giovani nati tra la fine degli anni ’90 e l’inizio del nuovo millennio) si senta incompresa dai manager aziendali che spesso non riescono ad adattarsi a concetti come tutela del benessere psicologico sul lavoro, equilibrio con la vita privata o necessità di far evolvere le competenze dei collaboratori in funzione dei cambiamenti degli scenari di mercato.

Il lavoro, strumento di dignità e arricchimento

Il lavoro rappresenta molto più di un semplice mezzo per guadagnarsi da vivere: è un pilastro per la costruzione dell'identità personale, per l'esercizio della libertà individuale e per la partecipazione attiva nella società. Attraverso il lavoro, le persone si garantiscono indipendenza economica, realizzazione interiore e stabilità.

Ogni ruolo, indipendentemente dal settore, assume una valenza etica e morale. Nell'attuale panorama lavorativo, segnato da incertezza economica e trasformazioni digitali, investire in un ambiente che riconosce e valorizza questa dimensione consente di trasformare ogni incarico in un'esperienza di emancipazione e dignità, motivando le persone chiamate a svolgerlo.

Il mercato evolve a velocità impressionante: la dimensione lavorativa non può più essere considerata come un'entità statica, ma deve essere vista come un percorso dinamico di crescita continua.

Le aziende che investono in formazione permettono ai dipendenti di acquisire nuove competenze, sviluppare una mentalità innovativa e flessibile e migliorare il rendimento individuale, con effetti positivi sulla competitività aziendale.

In questa prospettiva, il lavoro diventa un laboratorio di esperienze, dove ogni giornata rappresenta un'opportunità di crescita e sperimentazione.

Le conoscenze

come patrimonio immateriale strategico

Competenze ed esperienze accumulate dai dipendenti rappresentano un patrimonio inestimabile per ogni azienda: un capitale immateriale che supera di gran lunga il valore delle risorse materiali investite, costituendo linfa vitale per l'innovazione e lo sviluppo continuo.

In un'epoca in cui la conoscenza è il motore principale della competitività, valorizzare questo bagaglio diventa basilare. Le aziende che promuovono la condivisione del sapere, favorendo l'adozione di sistemi interni per la gestione della conoscenza, si dotano di un vantaggio competitivo significativo. Ogni esperienza, ogni lezione appresa e ogni competenza specializzata contribuiscono a formare una base solida per la crescita, permettendo alle imprese di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato.

In conclusione…

Per affrontare con successo le sfide dell’odierno mercato del lavoro, è essenziale che le aziende riconoscano il lavoro come strumento primario per la dignità e la libertà dell'individuo. Solo investendo in formazione continua, a partire da iniziative dedicate al top management fino ai livelli operativi, e in sistemi efficaci di inserimento e valorizzazione dei talenti, sarà possibile costruire organizzazioni che siano al tempo stesso resilienti e all'avanguardia.

In questo scenario, il lavoro assume una duplice valenza: rappresenta un diritto fondamentale per ogni individuo e un asset strategico per le imprese. Un impegno concreto in queste direzioni non solo contribuirà a trattenere i talenti, ma rafforzerà anche la competitività complessiva del sistema economico italiano, ponendo le basi per un futuro di crescita e innovazione sostenibile.

Credit foto di copertina: Memin Sito - Pixabay

 

  Andrea Calisti

Business Transformation Expert


BLUPEAK - IL BUSINESS È CULTURA ORGANIZZATIVA

Navigare nella Trasformazione Aziendale - Problem Solving

BluPeak ospite di Blulink in 3 Live on Web gratuite per navigare nelle acque della Business Transformation

10 aprile 2025 - andrea calisti

Durante le tre Live on Web gratuite organizzate da Blulink srl, con cui BluPeak condivide momenti di crescita culturale, navigheremo nelle acque della Trasformazione Aziendale fornendo metodologie e strumenti pratici per affrontare le sfide organizzative e migliorare la gestione aziendale.

Prendere decisioni rapide ed efficaci per affrontare problemi complessi è una sfida per ogni organizzazione. Spesso, dovendo risolvere il problema in tempi rapidi, si applicano soluzioni improvvisate o interventi superficiali che non risolvono le cause alla radice, portando a inefficienze e a una continua gestione emergenziale.

Il problem solving non può essere lasciato al caso. È opportuno utilizzare strumenti e tecniche di indagine per analizzare i problemi in modo strutturato, individuare le cause reali e sviluppare soluzioni efficaci, durature e sostenibili.

Di questo ci parlerà Andrea Calisti, Business Transformation Expert del Team BluPeak. Il titolo della sua relazione è: “Mantenere la rotta: le strategie e gli strumenti del Problem Solving per evitare le soluzioni improvvisate”.

L’appuntamento con Andrea, allora, è per giovedì 10 aprile 2025, dalle 11:30 alle 12:15!




Per info e registrazione gratuita,

potete accedere a questo link.

Prodotti iconici, innovazione e diversificazione: la chiave del successo

In un mondo sempre più dinamico e competitivo, le aziende devono sapersi distinguere con unicità di prodotto e capacità di adattamento. Creare un articolo che passi alla storia come “iconico” non è solo un modo per consolidare il proprio marchio, ma anche una strada verso innovazione, sostenibilità e diversificazione.

È il caso di Pennelli Cinghiale: azienda di successo da 80 anni che nasce dalla combinazione di tradizione e visione futura, valori che ogni impresa dovrebbe abbracciare per prosperare nel tempo.

Prodotto simbolo come fondamento del marchio

Come dice l’aggettivo stesso, “iconico” non è semplicemente un oggetto di consumo, ma un simbolo che incarna valori, tradizione e identità di un marchio. Esso è riconoscibile, distintivo e capace di evocare emozioni nel consumatore, creando un legame con l’azienda che supera la pura funzionalità del prodotto stesso.

Logo da Wikipedia

L’esempio di cui parliamo qui è quello di Pennelli Cinghiale, azienda italiana che ha trasformato un semplice utensile in un emblema di qualità e tradizione con un successo che dura tuttora. La scelta di questo nome, che reca in sé una forte suggestione, è dovuta nel 1945 al fondatore Alfredo Boldrini che lo registrò come marchio, ponendo le basi per la costruzione di un percorso capace di connotare i prodotti e l’azienda negli anni. Il cinghiale, simbolo di forza e robustezza, rappresenta infatti non solo l’articolo, ma anche l’azienda stessa, conferendole un’identità unica e riconoscibile.

Il prodotto diventa quindi il cuore pulsante del brand, un riferimento per i clienti e un motore di crescita. Affinché questo processo si mantenga nel tempo, però, è necessario un impegno costante per conservare la qualità del prodotto, per adattarlo alle esigenze di un mercato in continua evoluzione e per affiancarlo con altre proposte.

Innovazione e sostenibilità come spinta alla crescita

Se creare un prodotto simbolo è il primo passo, innovarlo costantemente è essenziale per mantenerne la rilevanza e per la competitività dell’azienda. L’innovazione deve essere intesa come un processo che coinvolge anche i processi produttivi, i modelli di business e l’esperienza del cliente.

Pennelli Cinghiale ha saputo adattarsi ai mutamenti del mercato, diversificando la propria offerta e introducendo, ad esempio, accanto ai pennelli, le vernici ecosostenibili.

Gli investimenti in ricerca e sviluppo e l’automazione dei processi hanno permesso di consolidare e migliorare la qualità dei prodotti e il loro impatto ambientale, rafforzando la fiducia dei consumatori.

Tale approccio dimostra che la sostenibilità non è solo un valore etico, ma una leva strategica per distinguersi e avere successo presso i consumatori.

Le aziende non possono più ignorare la sostenibilità, resa indispensabile dalla crescente consapevolezza ambientale e da normative sempre più severe. Questo implica scelte mirate, come l’uso di energie rinnovabili e materiali riciclati, e soluzioni per ridurre l’impatto ambientale. Sebbene necessario, il passaggio alla sostenibilità è complesso, soprattutto per le PMI, a causa di costi elevati e normative articolate. Tuttavia, investire in un modello sostenibile è fondamentale per mantenere la competitività, attrarre clienti sensibili al tema e rafforzare l’immagine aziendale, garantendo un vantaggio duraturo.

Diversificazione: esplorare con coraggio nuovi mercati e settori

Diversificare il portafoglio di prodotti e servizi è un altro elemento chiave per la resilienza e la crescita aziendale. In un contesto di rapidi cambiamenti e di incertezza, affidarsi a un unico prodotto o settore può rappresentare un rischio significativo. Diversificare vuol dire anche sperimentare nuove collaborazioni e sinergie con altre aziende. Le partnership possono portare a soluzioni innovative e a maggiore efficienza operativa, oltre che a rafforzare la rete di relazioni all’interno del settore. La diversificazione geografica consente poi di gestire gli eventuali rischi legati alle situazioni geopolitiche, oggi più che mai presenti.

Anche in questo caso Pennelli Cinghiale ha saputo trovare la strada, entrando nel settore delle vernici e aprendosi ai mercati esteri, anche fuori dall’Europa.

Investire sul marchio: un asset che può essere strategico

In conclusione, un brand forte non consente solo di vendere prodotti, ma trasmette un’identità, una storia e un valore che vanno oltre il semplice acquisto.

Pennelli Cinghiale, che ha recentemente registrato lo spot pubblicitario degli anni ’80 come marchio multimediale (ossia, in base a una recente normativa europea, composto da una sequenza di immagini e suoni), è un chiaro esempio di questa situazione. Grazie alla scelta di sostenere e promuovere il marchio e di investire nello stesso tempo su prodotti e mercati, l’azienda rappresenta oggi un riferimento nel proprio settore.

Il marchio è quindi un vero e proprio asset strategico, capace di generare valore economico e di differenziare l’azienda dalla concorrenza. Per le PMI, l’investimento sul marchio rappresenta un impegno, spesso una sfida, ma anche un’opportunità per rafforzare la posizione sul mercato e attrarre nuovi clienti.

 

  Andrea Calisti

Business Transformation Expert


BLUPEAK - IL BUSINESS È CULTURA ORGANIZZATIVA

Navigare nella Trasformazione Aziendale - Processi

BluPeak ospite di Blulink in 3 Live on Web gratuite per navigare nelle acque della Business Transformation

27 marzo 2025 - stefano setti

Durante le tre Live on Web organizzate da Blulink srl, con cui BluPeak condivide momenti di crescita culturale, navigheremo nelle acque della Trasformazione Aziendale fornendo metodologie e strumenti pratici per affrontare le sfide organizzative e migliorare la gestione aziendale.

Nel contesto attuale, caratterizzato da mercati dinamici e requisiti di Qualità sempre più stringenti, una gestione efficace dei processi è la chiave per garantire competitività e crescita sostenibile.

Ma come assicurarsi che le attività aziendali siano realmente sotto controllo e orientate al miglioramento continuo?

In questa Live on Web, con Stefano Setti, CEO&Founder di BluPeak, esploreremo le strategie e le best practice per una governance efficace dei processi, fornendo strumenti concreti per misurare, monitorare e ottimizzare le performance aziendali.

Il titolo della sua relazione è: “Tenere la rotta: governare i Processi verso il miglioramento continuo”.

L’appuntamento con Stefano, allora, è per giovedì 27 marzo 2025, dalle 11:30 alle 12:15!


Per info e registrazione gratuita,

potete accedere a questo link.